SERVIZI

Servizi

Visite specialistiche Ortopedia e Fisiatria

Valutano la presenza di eventuali patologie dell’apparato locomotore raccogliendo informazioni non solo sui sintomi lamentati al momento, ma anche sui disturbi avuti in passato, le abitudini di vita, il lavoro e le attività fisiche del paziente. 
Dopo un'accurata visita clinica, completata all’occorrenza anche da una valutazione ecografica, potranno essere richiesti ulteriori accertamenti diagnostici come Radiografie, TAC, Risonanza magnetica, esami del sangue e del liquido articolare.

Saranno quindi prescritte cure specifiche di tipo chirurgico- ortopedico o di tipo conservativo costituite da farmaci, esercizi con differenti tecniche di riabilitazione e le opportune terapie fisiche. Il Fisiatra si occuperà in particolare delle modalità di recupero e di reinserimento del paziente nel suo ambiente di vita, lavoro e attività fisico-sportiva, compilando il protocollo riabilitativo.

Valutazione del Fisioterapista

Viene eseguita all’inizio del programma riabilitativo dal Fisioterapista che seguirà il paziente durante il suo percorso di cura, per rendersi conto personalmente dei problemi del paziente e della risposta al trattamento modificandolo e adattandolo in base all’evoluzione clinica.
La vicinanza fra il Fisioterapista ed il Medico Specialista operanti nello studio agevola e migliora la programmazione terapeutica e l' aggiornamento giornaliero della terapia.

Trattamento riabilitativo domiciliare

Per quanto il nostro studio sia facilmente accessibile grazie alla presenza di un montascale che evita le barriere architettoniche, nel caso di Pazienti anziani o con problemi tali da rendere impossibile raggiungere lo studio è possibile organizzare il trattamento riabilitativo a domicilio con Fisioterapisti della nostra Equipe.

Visita Biologo Nutrizionista

È eseguita da un esperto in nutrizione umana e permette, attraverso un'accurata indagine sulle abitudini alimentari e di vita, di ideare una dieta fatta su misura per le esigenze della singola persona.
La prima visita prevede un approfondito colloquio conoscitivo e raccolta dati sulle abitudini del paziente seguito dall'analisi dei parametri antropometrici (peso, altezza, pliche e circonferenze) e della composizione corporea attraverso una valutazione bioimpedenziometrica (BIA).
I controlli successivi sono mirati a rilevare i miglioramenti ottenuti ed apportare eventuali modifiche al piano dietetico.
Avere una corretta alimentazione è fondamentale non solo per ottenere risultati estetici ma anche per il trattamento di problematiche gastrointestinali, osteo-articolari (es. lombalgie, rachialgie, dolori articolari arti inferiori) oltre che per ridurre il rischio delle principali malattie cardiovascolari e metaboliche.
Un'alimentazione sana ed equilibrata ed un corretto timing di assunzione dei nutrienti sono fondamentali soprattutto nello sportivo per ottimizzare la performance e ridurre il rischio di infortuni.

Infiltrazioni

 Per infiltrazioni si intende l’inoculazione tramite un ago di farmaci a livello della sede della patologia da trattare.
Diverse sono le strutture anatomiche che possono essere infiltrate come diversi sono i prodotti che possono essere utilizzati.
Spesso è necessario eseguire le infiltrazioni con guida ecografica per avere la certezza di iniettare il farmaco esattamente nella sede della lesione da trattare. In genere le infiltrazioni vengono eseguite nelle articolazioni o nei tessuti molli.
Le articolazioni che più frequentemente sono oggetto di infiltrazioni sono il ginocchio, la spalla e l’anca, ma tutte le articolazioni possono essere infiltrate.
In genere si eseguono infiltrazioni articolari per patologia infiammatoria acuta (artriti) o anche per patologia degenerativa della cartilagine articolare.
Le altre strutture la cui patologia può essere trattata con infiltrazioni sono tendini (processi infiammatori e degenerativi), muscoli (lesioni traumatiche con soluzione di continuo delle fibre muscolari) e borse sierose (strutture che hanno la funzione di agevolare lo scorrimento di strutture anatomiche diverse) che possono facilmente essere sedi di infiammazione.
  • leggi di più

    I prodotti che sono più frequentemente utilizzati sono:

    • il cortisone soprattutto per trattare fatti infiammatori acuti, il suo utilizzo è limitato dall’azione negativa sul tessuto tendineo e sulla cartilagine articolare.
    • l’acido ialuronico (viscosupplementazione) è una componente normalmente presente nel liquido sinoviale delle articolazioni e si riduce in concentrazione e qualità nelle malattie degenerative dell’articolazione. Può essere a basso o a elevato peso molecolare, il primo ha un’azione soprattutto trofica sulla cartilagine articolare il secondo un’azione meccanica nel lubrificare e ridurre le sollecitazioni sulla cartilagine. Il primo è usato soprattutto in lesioni iniziali della cartilagine articolare il secondo in lesioni più gravi in cui l’azione ammortizzante dell’alto peso risulta più utile. Esistono inoltre altre preparazioni in cui l’acido ialuronico a alto e basso peso sono combinati fra loro o vi è associazione con altri prodotti ad effetto antinfiammatorio ed analgesico. L’acido ialuronico è usato soprattutto per il trattamento di processi degenerativi delle articolazioni, tuttavia esistono preparazioni anche per il trattamento di patologia dei tendini.
    • PRP (plasma ricco di piastrine) è un prodotto di derivazione ematica del paziente stesso, caratterizzato da un’elevata concentrazione di piastrine e quindi di fattori di crescita che stimolano la riparazione dei tessuti. È utilizzato per il trattamento di lesioni traumatiche del muscolo, dove iniettato sotto guida ecografica accelera i processi di guarigione, nella patologia degenerativa dei tendini che difficilmente può guarire spontaneamente data la scarsa vascolarizzazione del tendine. E’ impiegato anche per il trattamento della degenerazione della cartilagine articolare determindo un buon miglioramento della sintomatologia dolorosa e funzionale, anche se non ha azione nel modificare l’evoluzione della malattia artrosica. I risultati dell’infiltrazione con PRP sembrano essere ulteriormente migliorati dall’associazione con acido ialuronico.
    • Cellule mesenchimali: sono cellule multipotenti in grado di replicarsi e differenziarsi in altri tipi di cellule come ad esempio cellule della cartilagine, condrociti, dei tendini tenociti, del tessuto adiposo adipociti, possono favorire la riparazione o la replicazione di tessuti che non posseggono o hanno scarse capacita riparative come appunto la cartilagine articolare. In campo ortopedico le cellule staminali sono in genere prelevate dal midollo osseo ed utilizzate soprattutto in chirurgia per riparazione di difetti di tessuto cartilagineo o per favorire la riparazione di lesioni legamentose e meniscali. Possono anche essere usate per infiltrazione endoarticolare in caso di artrosi lieve o moderata, in questo caso in genere le cellule derivano da un prelievo di tessuto adiposo dall’addome o dalle cosce, eseguito come una liposuzione. Il tessuto adiposo viene processato nella stessa seduta ricavando una soluzione ricca di cellule staminali che può subito essere usata per l’infiltrazione articolare. Le cellule mesenchimali hanno un effetto immunomodulante, anti-infiammatorio e autorigenerativo, possono inoltre produrre molecole bioattive quali citochine, fattori di crescita e altre proteine che favoriscono il ripristino della omeostasi tissutale. Questo favorirebbe la risoluzione del dolore e la ripresa funzionale che in genere viene osservato dopo il trattamento.

Onde d'urto

Sono una terapia biofisica non invasiva che sfrutta l’effetto meccanico di onde acustiche, sono indicate per diverse patologie dell’apparato muscolo scheletrico.
Nate per la litotripsia, ovvero la frammentazione dei calcoli renali, il loro impiego si è esteso successivamente a patologie dell’apparato locomotore di interesse ortopedico.
Sono infatti indicate soprattutto per patologie tendinee in particolari tendiniti inserzionali croniche, ma vengono utilizzate anche per patologie ossee come i ritardi di consolidazioni di fratture e dei muscoli come distrazioni, contratture, fibrosi e calcificazioni post traumatiche.
Lo scopo del trattamento non è la frammentazione di calcificazioni come si potrebbe pensare, hanno invece un’azione meccanica sui tessuti in grado di stimolare reazioni biologiche con effetto antinfiammatorio, antiedemigeno ed antalgico.
Esistono due tipi di onde d’urto. Onde focali e radiali. Le prime sono trasmesse ai tessuti tramite un applicatore morbido e agiscono su un punto focale anche in profondità così da poter essere utilizzate per il trattamento della patologia ossea.
Le onde radiali sono trasmesse ai tessuti tramite un applicatore metallico con percussione diretta e hanno un’azione più superficiale.
Sono indicate per il trattamento di trigger points dolorosi, contratture muscolari e tendinopatie.

    Chinesiterapia

     È una branca della Fisioterapia che comprende una serie di tecniche che mirano al miglioramento del movimento articolare, della massa e della forza muscolare e al recupero della capacità di svolgere specifici movimenti senza difficoltà.
    La chinesiterapia è prescritta per difetti motori conseguenti a traumi e malattie infiammatorio-degenerative che provocano un difetto di movimento per rigidità e dolore articolare e per insufficienza della funziona muscolare.
    Gli esercizi che vengono proposti durante una seduta di chinesiterapia possono essere passivi, attivi assistiti e attivi puri.
    Durante gli esercizi passivi il fisioterapista mobilizzerà l’articolazione con manovre esterne, in quelli attivi assistiti il fisioterapista aiuterà lo svolgimento del movimento corretto e gli esercizi attivi saranno svolti autonomamente dal paziente.

    Ginnastica propiocettiva

    Una delle conseguenze più importanti di tutte le affezioni dell’apparato muscolo-scheletrico può essere un deficit della funzione propriocettiva.
    La propriocezione è la capacità di controllare la posizione di una parte del corpo e del suo movimento nello spazio grazie ad informazioni inviate al sistema nervoso. Per il recupero della propriocezione esistono esercizi specifici che il fisioterapista propone al paziente utilizzando anche strumenti come pedane propriocettive, palle, tappetini, etc.
    Si tratta essenzialmente di esercizi di equilibrio con difficoltà variabile che inducono il paziente a reclutare velocemente la muscolatura per mantenere l’equilibrio e controllare la postura. Il paziente viene sottoposto durante la seduta a continue sollecitazioni controllate che modificano la statica e la dinamica e anche le basi d’appoggio del piede per obbligare il paziente a “reagire” a tali stimoli.

    Terapia posturale o ginnastica posturale 

    È una metodica specifica che consta di una serie di esercizi atti a riequilibrare le tensioni muscolo-legamentose del corpo.
    In particolar modo, tramite un lavoro globale sul corpo, si agisce sulle zone più rigide e retratte che, nel tempo, possono causare errati compensi e dolore.

    Terapia manuale

    Si basa sul ragionamento clinico, sulle evidenze scientifiche presenti in letteratura per inquadrare e trattare il problema del paziente, comprende tecniche manuali specifiche per la cura del sistema Neuro-Muscolo-Scheletrico. 
    Le tecniche consistono in una grande serie di interventi passivi dove il fisioterapista utilizza le sue mani per gestire movimenti precisi volti a modulare il dolore, aumentare la gamma di movimenti articolari, ridurre o eliminare l'edema del tessuto connettivo, indurre il rilassamento, migliorare l'estensibilità del tessuto contrattile e non contrattile e migliorare la funzionalità polmonare. Questi interventi implicano variabilità nelle tecniche e nei gradi di applicazione delle forze.
    La terapia manuale è completata dall’esercizio terapeutico il cui obiettivo è quello di mantenere i risultati ottenuti dalla terapia. Il programma di esercizio è personalizzato al singolo paziente e ha lo scopo di facilitare il movimento e migliorare i sintomi, si tratta di automobilizzazioni articolari, esercizi di forza di vario tipo ed esercizi di stiramento muscolare.

    Elettroterapia

    L’elettroterapia usa gli effetti biologici ottenuti dall’energia elettrica a scopo terapeutico e consiste in correnti elettriche che vengono fatte passare attraverso la parte del corpo interessata avendo avuto cura di sceglierle con determinate caratteristiche idonee agli scopi da raggiugere.
    Impieghiamo l’elettroterapia essenzialmente a scopo antalgico e per la stimolazione muscolare.
    L’elettroterapia antalgica è una delle tecniche più usate per il dolore muscolare e nervoso.
    Le correnti antalgiche di uso più comune sono le TENS e le diadinamiche che sfruttano le correnti elettriche variabili per il trattamento del dolore.
    Sulla cute della zona dolorante vengono applicati degli elettrodi, i cui microimpulsi eccitano soltanto le fibre nervose della sensibilità tattile situate sotto la pelle.
    Gli elettrodi hanno polarità diverse: quelli negativi vanno posizionati sul punto dal quale parte il dolore, mentre quelli positivi vengono applicati all’estremità della zona in cui il dolore si irradia. 
    • leggi di più

      Le correnti Tens hanno un forte effetto analgesico che dipende da diversi fattori: l’eccitazione selettiva delle fibre nervose con conseguente inibizione dei neuroni spinali implicati nella trasmissione dolorosa, il rilascio di endorfine e l’attenuazione della tensione muscolare. 

      Le correnti diadinamiche sono elettroterapie antalgiche che come le Tens agiscono sulle fibre nervose sensitive per favorirne la liberazione di endorfine. Sono correnti unidirezionali ed emisinusoidali a bassa frequenza indicate per il trattamento di postumi dolorosi di traumi muscolo-articolari. Infatti l’elettroterapia antalgica diadinamica stimola l’attività metabolica della muscolatura, inducendone un aumento del flusso sanguigno (grazie alla vasodilatazione periferica) e di conseguenza una migliore ossigenazione dei tessuti.

      Elettroterapia di stimolazione muscolare

      L’elettroterapia di stimolazione muscolare utilizza diversi tipi di corrente le cui caratteristiche sono programmate dal fisioterapista o dal medico.

      È utilizzata per: 

      • stimolare un muscolo denervato mantenendone il trofismo, non induce la reinnervazione o la guarigione del nervo, ma previene la fibrosi secondaria alla paralisi del muscolo, mantenendolo nelle migliori condizioni per riprendere la funzione una volta reinnervato.
      • ridurre l’ipotrofia da non uso del muscolo normoinnervato secondaria ad un evento traumatico, un intervento chirurgico o a un’immobilizzazione. 
      • potenziare il muscolo normoinnervato.

    Tecarterapia o Tecar (Trasferimento energetico capacitivo-resistivo)

    È un trattamento elettromedicale impiegato per la cura di lesioni traumatico-infiammatorie dell’apparato muscolo scheletrico.
    Il meccanismo d’azione consiste nel trasferimento di energia elettromagnetica ad alta frequenza attraverso i tessuti del corpo da curare, dove crea un aumento della temperatura. Si parla, infatti, di termoterapia endogena in quanto il calore è prodotto all’interno del corpo, a differenza della termoterapia esogena propria di altre metodiche come laserterapia, infrarossi, ultrasuoni, in cui il calore è generato da un’apparecchiatura esterna e trasferito ai tessuti da trattare.

    A livello biologico la tecarterapia, aumentando la temperatura all’interno del tessuto da curare, provoca una vasodilatazione ed un incremento del microcircolo. Ne consegue un rilassamento muscolare, un miglioramento del metabolismo dei tessuti, una guarigione più rapida delle strutture traumatizzate ed un più veloce riassorbimento di ematomi. La dilatazione vascolare favorisce, inoltre, il processo di linfodrenaggio e successivamente una risoluzione dell’edema.
    Il tutto si traduce in un rapido sollievo del dolore.

    La tecarterpia può funzionare in due differenti modalità capacitiva e resistiva. La prima è indicata per la patologia dei tessuti molli a bassa resistenza alla corrente come i muscoli o la cute, la seconda per problematiche ai tessuti con alta resistenza al passaggio della corrente come osso, articolazioni, tendini etc. La scelta della modalità dipende, quindi, dal tipo di tessuto che deve essere trattato.
    • La tecarterapia è indicata per la cura di:

      • lesioni muscolari, tendinee, legamentose,
      • affezioni di tipo infiammatorio come tendiniti, borsiti, fasciti, etc,
      • traumi contusivi, distorsivi,
      • sindromi dolorose come cervicalgie, cervicobrachialgie, lombalgie, lombosciatalgie,
      • dolore cronico,
      • la riabilitazione post chirurgica.


      Effetti collaterali: In alcune rare circostanze, la tecarterapia può provocare dolore o gonfiore in corrispondenza dell'area sottoposta a trattamento; presenta solo un rischio minimo di ustione. 

      Quando si verificano, questi effetti collaterali della tecarterapia dipendono per lo più da un uso improprio della strumentazione.


      La metodica può, quindi, essere utilizzata anche in tempi molto ravvicinati al trauma, ripetendola eventualmente anche due volte nell’arco della stessa giornata, a vantaggio dei tempi di recupero motorio e di guarigione.


      La tecarterapia non ha controindicazioni ad eccezione di quelle relative a tutte le apparecchiature elettromedicali, come la presenza di pacemaker o le donne in gravidanza.

      Contrariamente ad altre terapie fisiche la presenza di mezzi di sintesi metallici e protesi articolari (anca, ginocchio, spalla, etc.) non costituiscono una controindicazione.

    • leggi di più

      Modalità della seduta di tecarterapia: innanzitutto è applicata una piastra fissa sul lato di corpo opposto all'area che deve essere curata e, su quest'ultima, è applicata una sostanza gelatinosa, che serve a facilitare il massaggio per mezzo della piastra mobile e a migliorarne la qualità degli effetti della Tecar.


      Solo dopo il collocamento della piastra fissa e l'applicazione della sostanza gelatinosa, può avere inizio il massaggio terapeutico tramite piastra mobile; poiché tale massaggio comporta un aumento della temperatura endogena, il terapeuta chiederà al paziente, se tale aumento sia tale da risultare doloroso.


      Una seduta di Tecarterapia dura generalmente tra i 20 e i 30 minuti.


      Diversi studi clinici, basati anche sulle testimonianze dirette dei pazienti, hanno dimostrato che la Tecarterapia è efficace; essa, infatti, riesce nell'intento di accorciare i tempi di guarigione di patologie traumatiche, muscolari od osteoarticolari sia acute che croniche.


      In generale, gli effetti della Tecarterapia sono apprezzabili dopo un ciclo di 5-10 sedute ravvicinate nel tempo (l'ideale sarebbe 3 sedute a settimana).

     Richiedi un appuntamento per un consulto

    CONTATTI
    Share by: